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MOLISE
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All’Expo di Milano del 2015 ogni regione ha potuto scegliere una pianta che fosse simbolo della sua storia, della sua cucina, di un ambiente sostenibile, delle sue tradizioni e insieme del suo futuro. Il Molise ha deciso di puntare proprio sulle sue leguminose, e ciò evidenzia quanto siano radicati i legumi in questo territorio. Le coltivazioni migliori e più caratteristiche si trovano sopra gli 800 metri di altitudine. |
Tra le varietà di fagioli di maggior interesse gastronomico vi sono i fagioli di Riccia (paese della provincia di Campobasso, dove c'è anche una buona produzione di ceci), un tempo “esportati” in gran parte dell’Italia, ed i fagioli di Acquaviva di Isernia, nelle due colorazioni tipiche (bianca e gialla), il fagiolo Tabacchino del Molise (fasciol a burr’ o fasciol tabacchin), dal seme piccolo e colore marroncino, e il fagiolo Ciliegino di Vastogirardi, coltivati nella zona di Isernia.
Un altro legume fortemente legato a questa regione è la cicerchia, che viene prodotta in particolare nella località di Baranello (CB), ed è ottima per minestre e zuppe. Vi sono anche buone produzioni di lenticchia (miccula), dalla forma corta e schiacciata a disco, e particolarmente conosciuta è quella di Capracotta (IS). Il piatto tradizionale che riunisce tutte le leguminose regionali è la lessata, una zuppa preparata con ceci, fagioli, lenticchie e fave, e consumata solitamente il 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate.
Un altro legume fortemente legato a questa regione è la cicerchia, che viene prodotta in particolare nella località di Baranello (CB), ed è ottima per minestre e zuppe. Vi sono anche buone produzioni di lenticchia (miccula), dalla forma corta e schiacciata a disco, e particolarmente conosciuta è quella di Capracotta (IS). Il piatto tradizionale che riunisce tutte le leguminose regionali è la lessata, una zuppa preparata con ceci, fagioli, lenticchie e fave, e consumata solitamente il 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate.