Roveja di Appignano
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La roveja di Appignano, un pisello selvatico coltivato nelle Marche dalla metà del ‘500, è stata recuperata da un gruppo di coltivatori custodi del luogo, dopo che era praticamente scomparsa dalle coltivazioni locali. Siamo in provincia di Macerata, intorno ai 300 mt. sul livello del mare, dove i terreni sono ben fertili.
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Veniva coltivata ad integrazione del foraggio per il bestiame, e naturalmente anche consumata fresca o essiccata dalla popolazione locale, assieme ad altri legumi o per la preparazione di una polenta tipica chiamata “farrecchiata”.
È una pianta rustica, che non necessita di trattamenti chimici. Vedere un campo di roveja in fiore, tra il rosa e il ciclamino, è uno spettacolo da rimanere incantati. La raccolta avviene dopo l’essiccazione della pianta da fine giugno e la sua produzione si aggira sui 25-30 q./ha.
Oggi è impiegata nella preparazione di zuppe e minestre, unita ad altri legumi, mentre la farina viene usata per polentine o, insieme alla farina bianca, per fare una pasta particolare e saporita.
È una pianta rustica, che non necessita di trattamenti chimici. Vedere un campo di roveja in fiore, tra il rosa e il ciclamino, è uno spettacolo da rimanere incantati. La raccolta avviene dopo l’essiccazione della pianta da fine giugno e la sua produzione si aggira sui 25-30 q./ha.
Oggi è impiegata nella preparazione di zuppe e minestre, unita ad altri legumi, mentre la farina viene usata per polentine o, insieme alla farina bianca, per fare una pasta particolare e saporita.
PAESI E ZONA DI PRODUZIONE :
Appignano - MC
Appignano - MC
PRODUTTORI E AGRICOLTORI CUSTODI :
Az. Agr. Medei Nazzareno - Appignano (MC)
Associazione I Legumi di Appignano
Az. Agr. Medei Nazzareno - Appignano (MC)
Associazione I Legumi di Appignano