Il fagiolo cannellino di San Ginese e Sant’Alessio chiamato anche fagiolo bianco precoce, si coltiva nella piana di Lucca e Capannori, in Toscana, in terreni di medio impasto, tendenti al sabbioso. Sembra che questa cultivar sia stata importata dalla Francia ai primi del ‘900.
La discreta produttività, la brevità del ciclo, le inconfondibili caratteristiche, hanno consentito ai produttori locali di continuare a coltivarlo ancor oggi. Un tempo era determinante per l’alimentazione delle popolazioni di questi territori perché si prestava a tutti gli usi in cucina, dalle minestre ai dolci. A cavallo della Seconda Guerra Mondiale, era anche utilizzato come merce di scambio con altri prodotti alimentari. Il fagiolo risulta essere ottimo, equilibrato, con note decisamente dolci, pasta morbida e scarsa consistenza della buccia. Si può consumare con erbe aromatiche, carni bianche, degustato in purezza, e accompagnato agli ortaggi freschi, dalla cipolla al pomodoro. Ottimo come purea e condimento per la pasta, è ideale l’abbinamento con un buon bicchiere di Soave.