Questa varietà nana, chiamata anche Verdino nano, è coltivata principalmente nella zona del ferrarese, e comunque tra il basso Veneto e l’Emilia Romagna. Abbastanza diffusa fino al secondo dopoguerra, oggi si coltiva anche in maniera intensiva. Si presenta con una forma un po' arrotondata e un colore verdino, e possiede una polpa consistente, una buccia sottile ed un sapore che ricorda la nocciola. Il suo nome deriva dal pisello, che nel dialetto locale si chiama ruviè: non è soltanto il vernacolo che sembra indirizzarci verso questa spiegazione, ma anche il suo colore, che ne certifica una certa parentela. Si accompagna in particolare con la carne d’oca, il ragù di agnello e alle zuppe di verdure. Ideale inoltre per le passate (brodo di fagioli), e per le preparazioni in umido, a fuoco lento. Nelle campagne emiliane si cantava“Al valzer di fasù” E questo è il valzer del buon menù, riso patet e fasù ch’in magna un piat e ch’in magna dù / l’è sèmpar mnèstr’in fasù!