Questo fagiolo borlotto rampicante è una cultivar autoctona della Maremma, arrivata in questo territorio nel 1600. La pianta è robusta, con fiori chiari, e baccelli piuttosto grossi, che contengono semi grandi, di colore roseo con screziature color porpora. La semina si effettua ad aprile, mentre la raccolta, ancora manuale, avviene a luglio-agosto. Un tempo era tipica la sua coltivazione ai margini dei vigneti. La qualità del fagiolo borlotto di Maremma è data dalla particolarità della cultivar adattata nel tempo a questo territorio. Il suo sapore è deciso, e viene solitamente consumato come secondo piatto, accompagnato da vini rossi. Ma il piatto della tradizione locale rimane la zuppa di farro con borlotti e patate maremmani. La coltivazione era, fino a pochi anni fa, in prevalenza di tipo familiare, poi, in conseguenza della sempre maggiore richiesta e del prezzo remunerativo, ne è aumentata la produzione e la conseguente commercializzazione.