Il fagiolo Aquila, o Lupinaro, si produce nella Piana di Lucca almeno dall’inizio del ‘900. La sua coltivazione era stata poi abbandonata a causa delle basse rese e delle produzioni incostanti. Fortunatamente alcuni semi sono stati recuperati dall’Orto Botanico di Lucca che ne deteneva piccole quantità presso la Banca del Germoplasma. Ha forma globosa, ed un color bianco sporco, con la classica macchia scura a forma di aquila, evidente anche dopo la cottura. Dall’analisi organolettica risultano una sapidità e succulenza intense, un netto sapore di castagna, buccia poco consistente e pasta morbida. In cucina sono consigliate preparazioni semplici che ne esaltino le peculiarità. Nella versione fresca “mangiatutto” è da ricordare un piatto tipico chiamato “topi affogati” in cui i fagioli lessati si ripassano in una padella con soffritto di pomodoro e lardo, e si versano nel pane raffermo ammollato con l’acqua di cottura, e un filo d’olio a crudo sopra.