Ilcece di Latronico, nelle sue due tipologie, rosso e paglierino, è arrivato in questa zona della provincia di Potenza grazie ai Greci, ed è ben presto entrato a far parte della cultura gastronomica locale. Il recupero del seme antico è avvenuto attraverso il lavoro di selezione e caratterizzazione da parte dell'ALSIA “Pollino” di Rotonda, che ha dato vita ad un progettoportato avanti da imprenditori agricoli eda pensionati e casalinghe del luogo, i veri “custodi” di tale varietà, oggi riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Basilicata. Viene coltivato ad un’altitudine che varia dai 600 agli 800 metri, su piccoli appezzamenti, in assenza di irrigazione. La semina si effettua tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, mentre la raccolta avviene nel mese di agosto. Grazie ad una ricerca storica legata al fenomeno del brigantaggio, è emerso che in epoca pre-unitaria, nei territori a sud della Basilicata esistevano dei campi coltivati di ceci, che venivano utilizzati dai briganti, nascosti sulle montagne, per ricavarne farina, da utilizzare per la pasta e il pane. Da qui il nome di“cece ribelle”, dove l'aggettivo oggi è proprio legato al concetto di resilienza, alla capacità di riemergere nonostante le avversità, al fine di sensibilizzare anche i giovani sull’importanza dell’agricoltura locale. Il cece di Latronico si adatta molto bene anche al lavoro di trasformazione, e la farina ottenuta si caratterizza per il suo sapore intenso.