In Abruzzo è assai diffusa la tipologia di cece dalle dimensioni ridotte, detta microsperma. I semi sono di forma tondeggiante, abbastanza lisci e dal caratteristico colore più scuro di quello classico, tendente al ruggine.
Presenta queste caratteristiche il cece di Capitignano, un tempo particolarmente apprezzato e diffuso, che viene oggi coltivato prevalentemente su terreni montani e pedemontani.La pianta può raggiungere anche i 40 cm. d’altezza e presenta fusto robusto, poche ramificazioni e foglie piuttosto rade. La semina si effettua ad aprile e la raccolta ad agosto-settembre. I semi, molto saporiti e compatti, erano un tempo usati per la produzione di farine, purè e crocchette, e consumati prevalentemente in zuppa o in insalata. Nelle aree storiche di produzione de L’Aquila (zona Camarda) e Capitignano (Aglioni), se ne producono ancora alcuni quintali. Però questa varietà è a rischio scomparsa a causa della scarsa produttività e del progressivo abbandono dei terreni di montagna, dove si è passati ad altre colture più fruttuose.
Testo tratto da fondazioneslowfood.com
PAESI E ZONA DI PRODUZIONE :
Capitignano - AQ Montereale - AQ L'Aquila Parco Nazionale del Gran Sasso