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Carruba

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La storia testimonia che la carruba, chiamata anche Pane di S. Giovanni, insieme all’uva, il fico e la castagna, è stata un alimento estremamente importante per lo sviluppo ed il progresso dell’uomo. Si utilizzano i frutti, detti carrube, che sono dei legumi carnosi, eduli, usati anche come mangime per animali. Si originano in primavera, e completano il loro sviluppo in agosto-settembre. I fiori sono molto profumati e frequentati dalle api, infatti il miele di carrubo, tipico della Sicilia meridionale, è molto delicato e ricercato.
La polpa fresca è assai gradevole e ha un’azione leggermente lassativa, mentre da secca, al contrario, è astringente. La carruba risulta quindi essere un ottimo regolatore intestinale, e in grado di ridurre i livelli del colesterolo.
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I semi sono un meraviglioso dono della natura, miniera inesauribile di una vasta gamma di utilizzazioni industriali. Sono anche chiamati carati, poiché grazie al loro peso costante, erano usati per pesare oro e pietre preziose (da qui l'utilizzo come unità di misura). 
Attualmente, nel ragusano si coltiva oltre il 70% dell’intera produzione italiana, e la LBG Sicilia (secondo produttore mondiale) produce 3.000 tonnellate di farina di carruba (e farina di semi di carruba), quasi interamente esportata. Naturalmente una grossa fetta del prodotto lavorato arriva da altri paesi del Mediterraneo.
Le varietà esistenti si chiamano Latinissima, Racemosa, Morescona, Saccarata, Gibbiliana e Falcata, e si distinguono per la grandezza della pianta, la conformazione del frutto e il contenuto zuccherino.
È una pianta molto longeva, secolare: in Sicilia il carrubo di Caschetto, nei pressi di Modica, ha 1000 anni e quello di Lozia 600, mentre il carrubo di Favarotto, a Rosolini (SR), risulta averne addirittura 2000!  Carrubeti si trovano anche in Liguria, nel Lazio, in Toscana (nell’Argentario), in Campania (in provincia di Salerno), in Puglia (nel Salento), in Basilicata (la carruba di Maratea), in Calabria (nella Locride), e in varie zone della Sardegna. ​
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Fino a qualche anno fa nella frazione di Frigintini, a Modica, si svolgeva la Sagra del carrubo, con molte specialità a base di questo legume (distillato compreso).

Ecco i suoi principali utilizzi:
Farina di semi di carruba: viene prodotta con la tostatura e macinazione dei semi, per ottenere una polvere finissima, usata come potente addensante. Nel gelato, ad esempio, per 1 kg, ne basta un grammo, ed è indicata con la sigla E 410, ma si tratta di un prodotto totalmente naturale.
Farina di polpa di carruba: è utilizzata in cucina per la preparazione di molti piatti e ricette tradizionali, specie dolci, e dà anche origine ad un prodotto alternativo al cacao.
Sciroppo di carruba: serve ad aromatizzare bevande e cibi.
Tantissimi sono inoltre i prodotti a base di carruba: dalla pasta (pastalicitra.it), alla confettura (leccorniesottogliulivi.it), dalle caramelle (anticadolceriarizza.com), al cioccolato (ciokarrua.it).

CONTATTI

Veneto a Tavola S.a.s. di Leopoldo Simonato & C.

Via Salata, 7
35027 Noventa Padovana PD
​Tel. 3356033639

​[email protected]


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