Fagiolo Poverello Bianco del Pollino Presidio Slow Food
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Il fagiolo poverello (nel dialetto locale fasulu povirieddu iangu) viene ancora oggi prodotto seguendo i metodi tradizionali nelle località di Mormanno, Laino Borgo, Tortora, Aieta e Laino Castello, in provincia di Cosenza. Tutte le fasi legate alla produzione e alla raccolta di questo legume vengono eseguite manualmente. Attraverso l’aiuto di zappe vengono praticate nel terreno le buche per la semina, che deve essere rigorosamente effettuata entro i primi tredici giorni di giugno, poiché Sant’Antonio renderà propizio il raccolto. I semi sono di forma ovale e tonda, bianchi tendenti al giallo, senza alcuna screziatura. Arrivano sul mercato come baccelli freschi e verdi da sgusciare, oppure in granella (vale a dire secchi). Il fagiolo poverello è ampiamente utilizzato nella cucina locale, come accompagnamento soprattutto per le cotiche e i cavoli, ma anche abbinato alla pasta, alle insalate o reso una purea. Il piatto più emblematico è la pasta e fagioli, preparata con i tubetti (un tipo di pasta corta e liscia), il poverello, olio extravergine, polvere di peperoni rossi e croccanti (la zafarana) e peperoncino. Testo tratto da fondazioneslowfood.com