Il cece Quercia è da sempre apprezzato perché ritenuto unico ed insostituibile per la preparazione di ricette della tradizione locale, ma allo stesso tempo è a forte rischio di erosione genetica. Ogni frutto contiene uno o due semi, color crema chiaro, e la raccolta del prodotto secco si effettua nel mese di agosto. Fino a qualche anno fa la sua conservazione era affidata a pochi, anziani agricoltori, ma ora, dopo il recupero da parte della Regione Marche, tramite l’associazione “I Legumi di Appignano” un gruppo di giovani Agricoltori Custodi, viene coltivato in purezza, regolandone la distribuzione, per garantirne la qualità e conservandone la “storia”. Un tempo, nelle case contadine, questi ceci venivano cotti nelle pigne di coccio (che ancora oggi si realizzano ad Appignano), vicino al camino, molto lentamente, con un risultato eccellente! I piatti tradizionali locali che vedono il loro utilizzo sono la farinata di ceci, la pasta e ceci, i ceci marinati, e i ceci al tonno.